Livorno, da un secolo capitale del mondo

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_I wanna be Sedated_
view post Posted on 25/8/2010, 09:28     +1   -1




il Tirreno — 20 agosto 2010 pagina 13 sezione: SPORT

LIVORNO. «La scherma siamo noi». Andrea Bichisecchi, presidente del circolo Fides, il più medagliato del pianeta, non la manda a dire, e d’altra parte i numeri che snocciola sono eloquenti. «Sul 55% delle medaglie olimpiche e mondiali della scherma, conquistate dall’Italia nella sua storia, c’è il nome di schermitori livornesi. La scherma come disciplina sportiva è, inoltre, quella che ha contribuito in maniera più rilevante al bottino azzurro di sempre». Da quel lontano 1892 quando Beppe Nadi fondò - in un misero appartamento di una via della Posta al tempo zeppa di postriboli - il circolo Fides, d’acqua sotto i ponti ne è passata tanta. E anche di metalli preziosi. I primi a conquistare medaglie mondiali ed olimpiche furono i suoi figli ed allievi Nedo ed Aldo Nadi. Due caratteri diversi. Più diligente, rispettoso, mite e bravo in pedana Nedo; più estroso e un po’ donnaiolo Aldo. Ad impinguare il palmarès colorato d’amaranto furono poi tanti altri anche a cavallo del secondo conflitto mondiale. Alcuni dei loro nomi? Gustavo Marzi, Manlio Di Rosa, Giorgio Pellini, Ugo Ughi, Aldo Montano (nonno di Aldino), Athos Tanzini e prima di loro Bino Bini, Oreste Puliti, Alessandro Mirandoli, Giorgio Rastelli, Dino Urbani, Renato Anselmi, Giorgio Chiavacci. Fu poi la volta dei vari Pier Luigi Chicca, Mario Curletto, Maurizio Vaselli, prima dell’avvento della seconda generazione della straordinaria dinastia Montano. A cavallo degli anni sessanta e settanta a tenere alto lo stellone labronico sono Mario Aldo per tutti “Mauzzino” (babbo di Aldino), Mario Tullio, per tutti “Mariolone”, Carlo, Tommaso e il grande Rolando Rigoli. Negli anni ottanta, a mettersi in luce (oro a squadre a Los Angeles nel 1984 e diverse medaglie mondiali) è Angelo Scuri. Il resto è passato prossimo, presente e futuro. Con le due star di prima grandezza: Aldo Montano (oro della sciabola a Atene 2004) e Andrea Baldini (pluricampione mondiale). Il resto della truppa? Irene Vecchi, Marco Ciari, Virginia Di Franco, Tommaso Lari, Beatrice Monaco, Olga Rachele Calissi, Lorenzo Nista, lo straripante Edoardo Luperi, e tanti altri spadaccini in rampa di lancio. Con loro la scherma labronica può vivere di rendita per un’altra quindicina d’anni. Il merito? Anche dei bravissimi maestri d’oggi: Paolo e Lorenzo Paoletti, Marco Vannini, Nicola Zanotti e Diego Pardini. All’ombra di quelli di ieri: Beppe Nadi, Athos Perone e Mario Curletto, tanto per volare alto. (m.ors.)

http://ricerca.gelocal.it/iltirreno/archiv...S1PO_LS102.html
 
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